Prodotti a base di Soia per Vegani: insalubri!
I vegani usano i prodotti a base di soia per sostituire la carne e per avere qualcosa di veloce da preparare. Secondo loro si tratta di una scelta salutista di grande impatto sia per l'ambiente che per il loro corpo. In realtà le cose sono ben diverse, e chi ha saggiato quei prodotti può averlo intuito:
Burger di soia, salame veg, cotolette di soia e tanti altri esempi sono spesso visibili nei supermercati. Ma la domanda che dovrebbero porsi tutti è CHE SOIA E'?
Chi ha letto il mio libro è già a conoscenza dell'impiego della soia nell'alimentazione del bestiame. Si trattava del capitolo riguardante il famoso "diamo il mangime degli animali ai bambini africani" tanto caro ai vegani, per cui mi ero concentrato principalmente sulle quantità e nutrimento per cui avevo solamente accennato ai pannelli di soia e alla farina di frantumazione della soia, residuo dell'estrazione dell'olio.
In pratica ho preso in considerazione principalmente la normale soia, invece di liquidare il tutto come scarto punto e basta, perché quegli scarti (pannelli di soia) sono difficilmente impiegabili per nutrire gli animali.
Quando ho intervistato un allevatore, per informarmi sul materiale da inserire nel libro, gli ho chiesto se facevano uso degli scarti della soia e lui mi rispose in questo modo:
"No, perché se usassi quel mangime dovrei poi metterci degli integratori, quindi tanto vale dargli direttamente la soia".
Ti starai domandando dove voglio andare a parare... ebbene la soia utilizzata in molti di questi prodotti per vegani è proprio lo scarto della lavorazione...
C'è anche da dire che spesso questi sono scarti di scarti, cioè scarti di secondo passaggio!
Infatti esiste la farina di soia, che è il residuo rimanente dall'estrazione dell'olio, piena come una zampogna di anti nutrienti in modo ultra concentrato, ma da questa farina ci estraggono altro!
Prendono questi scarti di alimenti già di per sé poco sani, li lavorano industrialmente in mille maniere usando anche solventi chimici e poi li rifilano ai vegani, invece di smaltirli come rifiuti con dispendio, a prezzi esorbitanti.
Questa melma sovraprezzata che ne viene estratta viene chiamata "proteine isolate della soia" e contiene due sostanze cancerogene e tracce di 38 residui chimici derivati dal petrolio. Derivanti da tutti i passaggi di lavorazione che devono fare per rendere quella roba lontanamente commestibile.
Abbiamo tutti letto (spero) l'articolo polli animalisti e volpi vegane sul sito di FederFauna, ad opera di Massimiliano Filippi, in cui ha snocciolato alcuni dati mettendo in evidenza gli altissimi margini di guadagno dei prodotti per vegani, che hanno un prezzo clamorosamente alto.
Burger di soia, salame veg, cotolette di soia e tanti altri esempi sono spesso visibili nei supermercati. Ma la domanda che dovrebbero porsi tutti è CHE SOIA E'?
Chi ha letto il mio libro è già a conoscenza dell'impiego della soia nell'alimentazione del bestiame. Si trattava del capitolo riguardante il famoso "diamo il mangime degli animali ai bambini africani" tanto caro ai vegani, per cui mi ero concentrato principalmente sulle quantità e nutrimento per cui avevo solamente accennato ai pannelli di soia e alla farina di frantumazione della soia, residuo dell'estrazione dell'olio.
In pratica ho preso in considerazione principalmente la normale soia, invece di liquidare il tutto come scarto punto e basta, perché quegli scarti (pannelli di soia) sono difficilmente impiegabili per nutrire gli animali.
Quando ho intervistato un allevatore, per informarmi sul materiale da inserire nel libro, gli ho chiesto se facevano uso degli scarti della soia e lui mi rispose in questo modo:
"No, perché se usassi quel mangime dovrei poi metterci degli integratori, quindi tanto vale dargli direttamente la soia".
Ti starai domandando dove voglio andare a parare... ebbene la soia utilizzata in molti di questi prodotti per vegani è proprio lo scarto della lavorazione...
C'è anche da dire che spesso questi sono scarti di scarti, cioè scarti di secondo passaggio!
Infatti esiste la farina di soia, che è il residuo rimanente dall'estrazione dell'olio, piena come una zampogna di anti nutrienti in modo ultra concentrato, ma da questa farina ci estraggono altro!
Prendono questi scarti di alimenti già di per sé poco sani, li lavorano industrialmente in mille maniere usando anche solventi chimici e poi li rifilano ai vegani, invece di smaltirli come rifiuti con dispendio, a prezzi esorbitanti.
Questa melma sovraprezzata che ne viene estratta viene chiamata "proteine isolate della soia" e contiene due sostanze cancerogene e tracce di 38 residui chimici derivati dal petrolio. Derivanti da tutti i passaggi di lavorazione che devono fare per rendere quella roba lontanamente commestibile.
Abbiamo tutti letto (spero) l'articolo polli animalisti e volpi vegane sul sito di FederFauna, ad opera di Massimiliano Filippi, in cui ha snocciolato alcuni dati mettendo in evidenza gli altissimi margini di guadagno dei prodotti per vegani, che hanno un prezzo clamorosamente alto.
Roba venduta 30 euro al kg in cui dentro c'è feccia e qualche legume.
Dicevo, prima di descrivere quanto fa schifo questo scarto dello scarto dello scarto della soia, che agli animali è indigesto e non ne mangiano o ne mangiano poco con il "rinforzino". Per cui ci sono tonnellate e tonnellate di queste materie, che a buttarle via costerebbero un casino, e visto che nutrizionalmente sono inutili per gli allevamenti vengono venduti ai vegani a peso d'oro, molto più costosi dei prodotti di qualità, DOP, stagionati a base di carne.
Altro che scelta salutista! Chi come me ha saggiato quella roba sa bene che non sto esagerando: quei prodotti sono duri, praticamente insapori e difficili da digerire. Mangiati una volta non li mangerò mai più, tapino chi basa l'intera sua alimentazione su quella roba.
Soia
Soia