Cercare i voti degli animalisti è inutile
Abbiamo osservato tutti come ultimamente ci sia stata un'escalation di animalismo in questo paese, del resto è diventata la lobby più potente in Italia. E credo proprio per questo motivo ci si sono tuffati a capofitto i politici, facendo anche da cassa di risonanza alle loro boiate. Ma cercare i voti degli animalisti è inutile.
Cosa intendo per cassa di risonanza? Ebbene un certo partito ha notato che gli animalisti sembravano essere in numeri piuttosto alti, e così ha deciso di accaparrarsi i loro voti cercando di migliorare le sue chances di andare al potere. Ha così sguinzagliato le sue televisioni, attraverso Striscia e TG, a coprire e dare risalto mediatico al suo ministro, Brambilla, così strizzando l'occhiolino agli animalisti. Di fatto ingigantendo la faccenda.
Il problema è che questa campagna elettorale sta distruggendo il nostro paese:
Prima hanno danneggiato per milioni l'allevamento di Green Hill e mandato a casa numerosi lavoratori, poi hanno incitato agli "atti di disobbedienza civile" che in realtà sono reati gravissimi e infine stanno legiferando vere e proprie cretinate causando danni ingenti, multe europee e distruzione della ricerca.
Il problema è che oltre il danno c'è la beffa: Perché gli animalistii non sono tanti quanto vogliono far credere! Saranno si e no alcune migliaia in tutta Italia. Sul serio: tolti i possessori di cani e gatti gli "animalisti" di cui cercano i voti sono di fatto vegetariani o vegani, l'1% della popolazione.
E adesso arriveranno sicuramente frotte di persone a dirmi "sono favorevole alla SA ma non alle pellicce o la caccia!!!", e questa è la dimostrazione di quanti danni hanno fatto quei cretini e di quanto sia stata efficace una propaganda che nessuno ha contrastato.
Se non ci fosse la caccia sarebbero problemi amari per tutti, sia noi che gli animali, e per le pellicce dico solo: vesti mai di cuoio? Che differenza fa?
Grazie ai frutti della propaganda risulta che circa l'80% delle persone sono contrarie a queste cose, ecco quindi che i politici, vedendo un bel carniere di dementi con tessera elettorale protestare contro Green Hill, si sono decisi a far danni attirando la loro attenzione.
Peccato che gli animalisti della domenica se ne sbattono delle loro promesse elettorali, e che messi di fronte a informazioni veritiere e non propaganda spicciola e mendace cambiano immediatamente idea sulla SA, con sondaggi che dal 87% di sfavorevoli scendono al 19%.
Ecco quindi che i partiti animalisti sono un totale fallimento: il PAE, che su Facebook conta centinaia di migliaia di "like", non prende mai uno sputo di voto e lo stesso presidente quando fu candidato con un altro partito ne prese circa 200, roba che ci si è messo il suo parentado e quello della ragazza più qualche cugino di secondo grado.
Abbiamo mai sentito parlare di partiti animalisti durante il conteggio delle schede alle elezioni?
No.
E chissà perché!
Le cose stanno così: ci sono dei politici convinti di comprarsi 4 milioni di voti (il 7% della popolazione) facendo cretinate pro animalisti, peccato in realtà sono appena poche migliaia, visto anche quanti sono durante i loro "cortei" o "fiaccolate": massimo 60.
Federfauna riporta i dati sull'animalismo e la politica.
Cosa intendo per cassa di risonanza? Ebbene un certo partito ha notato che gli animalisti sembravano essere in numeri piuttosto alti, e così ha deciso di accaparrarsi i loro voti cercando di migliorare le sue chances di andare al potere. Ha così sguinzagliato le sue televisioni, attraverso Striscia e TG, a coprire e dare risalto mediatico al suo ministro, Brambilla, così strizzando l'occhiolino agli animalisti. Di fatto ingigantendo la faccenda.
Il problema è che questa campagna elettorale sta distruggendo il nostro paese:
Prima hanno danneggiato per milioni l'allevamento di Green Hill e mandato a casa numerosi lavoratori, poi hanno incitato agli "atti di disobbedienza civile" che in realtà sono reati gravissimi e infine stanno legiferando vere e proprie cretinate causando danni ingenti, multe europee e distruzione della ricerca.
Il problema è che oltre il danno c'è la beffa: Perché gli animalistii non sono tanti quanto vogliono far credere! Saranno si e no alcune migliaia in tutta Italia. Sul serio: tolti i possessori di cani e gatti gli "animalisti" di cui cercano i voti sono di fatto vegetariani o vegani, l'1% della popolazione.
Insomma stanno facendo danni per un pugno di voti, che probabilmente nemmeno hanno preso.
E adesso arriveranno sicuramente frotte di persone a dirmi "sono favorevole alla SA ma non alle pellicce o la caccia!!!", e questa è la dimostrazione di quanti danni hanno fatto quei cretini e di quanto sia stata efficace una propaganda che nessuno ha contrastato.
Se non ci fosse la caccia sarebbero problemi amari per tutti, sia noi che gli animali, e per le pellicce dico solo: vesti mai di cuoio? Che differenza fa?
Grazie ai frutti della propaganda risulta che circa l'80% delle persone sono contrarie a queste cose, ecco quindi che i politici, vedendo un bel carniere di dementi con tessera elettorale protestare contro Green Hill, si sono decisi a far danni attirando la loro attenzione.
Peccato che gli animalisti della domenica se ne sbattono delle loro promesse elettorali, e che messi di fronte a informazioni veritiere e non propaganda spicciola e mendace cambiano immediatamente idea sulla SA, con sondaggi che dal 87% di sfavorevoli scendono al 19%.
Ecco quindi che i partiti animalisti sono un totale fallimento: il PAE, che su Facebook conta centinaia di migliaia di "like", non prende mai uno sputo di voto e lo stesso presidente quando fu candidato con un altro partito ne prese circa 200, roba che ci si è messo il suo parentado e quello della ragazza più qualche cugino di secondo grado.
Abbiamo mai sentito parlare di partiti animalisti durante il conteggio delle schede alle elezioni?
No.
E chissà perché!
Le cose stanno così: ci sono dei politici convinti di comprarsi 4 milioni di voti (il 7% della popolazione) facendo cretinate pro animalisti, peccato in realtà sono appena poche migliaia, visto anche quanti sono durante i loro "cortei" o "fiaccolate": massimo 60.
Federfauna riporta i dati sull'animalismo e la politica.