Miti da sfatare sulla prostituzione - Articolo di Anonimo
Questo non è un mio articolo, ma mi è stato chiesto di pubblicarlo qui in forma anonima dall'autore, e visto che non dice niente di insensato ho concordato con la pubblicazione.
MITI DA SFATARE SULLA PROSTITUZIONE
Nel corso della mia vita, ho avuto a che fare più volte col mondo della prostituzione. Non spiegherò come e perché nel dettaglio, ma vi basti sapere che lo conosco abbastanza da farmi delle grasse risate ogni volta che ne sento parlare.
Questo perché la stragrande maggioranza delle persone affronta l’argomento non solo senza conoscerlo ma anche senza averci mai riflettuto autonomamente. Avete presente la pubblicità progresso di Giovanardi che dice che se vi drogate verrete mangiati nei vostri sogni da una ragazza-mostro dai denti aguzzi? L’effetto ridicolo è lo stesso: una persona che ha solo un’idea molto vaga di un fenomeno e pretende di spiegarlo agli altri.
Ecco quali sono i miti più comuni riguardo alla prostituzione.
1) La prostituzione è una compravendita di esseri umani
Non lo è, perché comprare un essere umano è diverso dal pagarlo per una sua prestazione. Quando pagate un pianista per intrattenere i vostri ospiti durante una serata mondana, non lo state schiavizzando, lo state semplicemente retribuendo per un servizio.
Se non siete d’accordo con questo punto, vi consiglio di non perdere tempo a leggere i successivi, perché in essi la prostituzione verrà trattata al pari di un servizio qualsiasi. Se in questo momento state pensando: “No! Prostituirsi non è come suonare il piano a un matrimonio! È una cosa che riguarda il proprio corpo, la propria intimità! Non si può assolutamente mercificare!”, sarete contrari alla prostituzione a prescindere da quanti miti che la riguardano verranno sfatati. Perché la prostituzione è effettivamente questo: compravendita di prestazioni sessuali.
Permettetemi però di aggiungere che non tutti gli esseri umani hanno la stessa percezione del sesso. Quello che per voi può essere un atto sacro, che mai e poi mai si dovrebbe compiere per vil denaro, per qualcun altro può non esserlo. Allo stesso modo, non tutti gli esseri umani hanno la stessa percezione del denaro: per alcuni può essere una cosa sporca e vile, per altri no (poco fa ho fatto l’esempio del pianista non a caso: ci sono persone che affermano che la musica è la loro vita ma non si vergognano a farsi pagare per suonarla).
Non avete molta simpatia per chi non ha la vostra stessa idea romantica del sesso? Siete liberi di non averne, davvero! Ma se il vostro interesse è tutelare le donne che si prostituiscono, dovete andare al di là del vostro giudizio personale.
2) Le prostitute sono schiave del sesso
Non necessariamente. Come ogni attività umana, la prostituzione può essere coatta e/o gestita dal crimine organizzato ma, come ogni attività umana, esiste in varie forme. C’è la prostituzione da marciapiede, quella dei bordelli, quella d’alto bordo e ci sono ragazze che si prostituiscono autonomamente in casa propria mettendo un annuncio su un sito di incontri. Dire “tutte le prostitute sono schiave” è come dire “tutti i tappeti indiani vengono costruiti da bambini costretti a lavorare dodici ore al giorno”.
3) Le prostitute vengono sfruttate per colpa dei clienti
Anche se fosse vero che tutte le donne che si prostituiscono lo fanno perché sono costrette (e ribadisco che non è vero), questo sarebbe un problema della legislazione, non del fruitore. È come per ogni prodotto o servizio: è lo Stato a dovermi garantire che il vino che compro al supermercato non è fatto col metanolo o che il cameriere che mi porta il caffè non viene motivato a suon di frustate dal datore di lavoro. Fuori da queste tutele… ognuno per sé e Dio per tutti! Avremo contadini che vendono la verdura ai lati della strada, camerieri che lavorano in nero e bambini che falciano il prato in cambio di un quarto di dollaro, ovviamente senza godere di tredicesima e ferie pagate e fornendo un prodotto o un servizio che potrebbe anche non essere conforme agli standard europei. Chi davvero si preoccupa del benessere delle prostitute, dovrebbe lottare perché la loro attività venga regolarizzata, non perché scompaia.
Il commento che credo abbia scatenato la reazione NDR |
4) Anche quando sono libere di agire come vogliono, molte scelgono di fare questo mestiere per non morire di fame
Non necessariamente. Prima di tutto, anche chi pulisce i bagni della stazione lo fa per necessità (non ho mai sentito dire a qualcuno che quella era la sua aspirazione fin da bambino) eppure nessuno si preoccupa di “liberare” chi fa questo lavoro sgradevole e degradante per una paga mensile che corrisponde a quello che alcune prostitute guadagnano in un’ora. Ad ogni modo, il mondo della prostituzione è molto variegato anche sotto questo punto di vista.
Anche senza scomodare le prostitute d’alto bordo che chiedono 4.000$ per un incontro, molte prostitute sono ragazze normalissime che spesso non lo fanno nemmeno come primo lavoro ma per arrotondare lo stipendio, pagarsi gli studi o addirittura per concedersi qualche lusso come l’acquisto della macchina dei loro sogni o un ritocchino dal chirurgo plastico.
5) Quando vai con una prostituta, la costringi a degradarsi solo per svuotarti le palle! Che schifo!
Questo più che un mito riguardante la prostituzione è un mito riguardante il sesso. L’idea che si tratti di qualcosa di superfluo (un semplice “svuotarsi le palle”) per l’uomo e di un terribile sacrificio per una donna.
In realtà il sesso è un bisogno dell’essere umano, e soddisfarlo è un suo diritto. Qualunque studente di psicologia vi confermerà che la quasi totalità dei malesseri psicologici e psicofisici di cui può soffrire un essere umano deriva dal non avere una vita sessuale serena. Ammettendo anche che la soddisfazione di questo bisogno da parte di un uomo possa costare un sacrificio (opportunamente retribuito) a una donna, si fa francamente fatica a considerare questo sacrificio troppo grande da sopportare. Da un lato abbiamo una ragazza che nel peggiore dei casi deve lasciarsi toccare e penetrare da un sessantenne rugoso per un’oretta, dall’altra tutte le frustrazioni derivanti da una vita sessuale inappagante.
A ciò si aggiunga che nessuna prostituta (se escludiamo quelle che sono effettivamente schiave di qualcuno) fa qualunque cosa le si chieda con chiunque. Come ogni altro professionista, si riserverà il diritto di rifiutare alcune richieste e alcuni clienti.
6) I clienti delle prostitute sono dei cessi sfigati che non riescono a rimediare un po’ di figa se non pagando
A parte il fatto che anche i cessi sfigati sono depositari di diritti (e come detto avere una vita sessuale è un diritto), in realtà il 70% degli uomini che va a prostitute è sposato o fidanzato. I motivi che spingono gli uomini a cercare la compagnia di una professionista, in genere, sono altri.
Ci sono uomini che cercano un rapporto senza impegno, finalizzato solo ad avere una vita sessuale normale. Alcuni di essi raggiungono questo scopo mettendo su una relazione senza impegno con una ragazza che non amano, così come per vincere la noia molti di noi sono disposti a passare il tempo in compagnia di persone con cui non hanno niente in comune. Altri considerano questo espediente ipocrita e squallido (sì, più squallido del pagare per fare sesso), e allora si rivolgono alle prostitute.
A questo proposito va detta una cosa. Conoscerete tutti quell’aforisma che recita: “Ci sono due modi per andare con una donna: gratis o a pagamento. Gratis costa molto di più”. Ebbene, dati alla mano, questo aforisma dice la pura verità! Molti uomini non solo non vogliono fidanzarsi con una donna solo per farci sesso, ma non potrebbero farlo nemmeno se lo volessero! Avere una relazione è un costo, e non sto parlando solo di relazioni all’antica in cui l’uomo paga tutto. Anche facendo sempre a metà, ci saranno comunque delle spese da sostenere. Se esco con la mia ragazza, dovremmo comunque andare da qualche parte (a bere/mangiare qualcosa, a ballare…) e questo significa spendere dei soldi, anche quando non sono solo io a farlo.
Forse per due persone che stanno insieme perché si vogliono bene queste cose sarebbero superflue (quando c’è l’amore una serata passata davanti alla TV mangiando una pizza può essere più piacevole di tutti i festini di Lapo Elkann messi insieme), ma non scordiamoci che stiamo parlando di rapporti privi di coinvolgimento affettivo.
Se poi parliamo di rapporti occasionali, alla spesa si aggiunge l’incertezza di riuscire effettivamente ad appartarsi con qualcuno alla fine della serata, cosa da non dare per scontata nemmeno nel caso di una relazione senza impegno.
Inoltre molti uomini si rivolgono alle professioniste per chiedere cose che non chiederebbero mai a una ragazza qualsiasi (o alla loro moglie). Non solo perché quest’ultima potrebbe rifiutare o non condividere una data fantasia sessuale ma anche perché non saprebbe da che parte cominciare per appagarla. Ci sono donne che letteralmente studiano e si specializzano per anni, magari lavorando come assistenti di professioniste affermate, per essere in grado di eseguire una determinata pratica, e ci sono pratiche che, se eseguite da mani inesperte, oltre a essere insoddisfacenti diventano anche pericolose.
Ancora una volta, qualcuno storcerà il naso e dirà che un uomo dovrebbe soddisfare le proprie fantasie sessuali - quali esse siano - con sua moglie. Potrei anche essere d’accordo, e a dirla tutta non credo che un uomo dovrebbe andare con una prostituta se sua moglie vive la cosa come un tradimento ma, come ho già detto, non tutti gli esseri umani hanno la stessa percezione di argomenti come il sesso o la vita di coppia. Alcuni sono attratti da certe fantasie sessuali ma non vogliono che facciano parte della loro vita di tutti i giorni, altri preferiscono separare il matrimonio da quella che considerano una parte “sordida” di loro stessi. Non è mia intenzione giudicare i vari punti di vista in questa sede; con questo articolo mi interessava solo sfatare alcuni miti riguardanti la prostituzione e spero di esserci riuscito.